AA.VV, MISTERI MARIANI. Il Rosario porta della Sapienza, Ed. Cantagalli

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Dall’Introduzione di Padre Serafino Tognetti:

Non avevo mai letto un libro sul Rosario come quello che vi state apprestando ad iniziare. In genere, un’introduzione al Rosario insiste sull’importanza di questa preghiera, raccomandata da Papi e santi, cui segue un commento spirituale dei vari Misteri, per aiutare colui che prega ad entrare meglio nella lode di Dio attraverso Maria santissima. Nelle recite comunitarie non è infrequente trovare la guida che legge il commentino di questo o di quell’autore, tratta da tali libretti, prima di iniziare la decina stessa.
Ebbene, quest’opera è tutt’altra cosa. Me ne sono reso conto subito, iniziando dal saggio iniziale. Lì si parla della preghiera ripetuta come ritmo sacro per entrare nella Santissima Trinità, e subito, a leggere questo, ci si rende conto che non stiamo affrontando un “commento”, ma entrando in un Mistero…”

INDICE DEI SAGGI E DEI PARAGRAFI

PREFAZIONE di Padre Serafino Tognetti

INTRODUZIONE – Breve storia del Rosario nella Tradizione cristiana occidentale. La “Madonna della Vittoria”.

IL MISTERO DI MARIA NEL MISTERO CRISTIANO (Gianluca Marletta) – Antichità del culto mariano. Il mistero metafisico di Maria.  Rehem: l’Utero divino, principio del Femminino sacro. La Santa Vergine e la fine dei tempi: mariologia ed escatologia. Eventi straordinari.

RITO, RITMO, OPERATIVITA’: IL ROSARIO COME VIA SPIRITUALE (Gianluca Marletta) – L’importanza della preghiera mono-tona. Una corda per il cielo: universalità della preghiera mono-tona. Il ritmo sacro della Corona Mariana. Prospettiva devozionale e prospettiva interiore. Alcune considerazioni sui XV Misteri. L’attenzione al cuore. Il potere dei Nomi divini.

IL S. ROSARIO: ICONA OMOLOGHICA DELLA S. VERGINE MARIA (Cosmo Intini) – Preambolo. Breve introduzione al concetto di omologhia (Oμολογια) e alla pratica della gematria. Sacralità e sapienzialità del Rosario mariano. Il Rosario mariano e il simbolismo gematrico del numero 15. Conclusioni

IL SANTO ROSARIO UN CAMMINO DI CONOSCENZA SPIRITUALE (Marco Massimiliano Lenzi) – Premessa. Meditazione e preghiera nella tradizione cattolica. Il potere del simbolo nella preghiera. Il S. Rosario come arma nella Guerra spirituale.

COMMENTO AI XV MISTERI (Marco Massimiliano Lenzi)

PIETRE CHE PREGANO. IL SIMBOLISMO MARIANO DI CASTEL DEL MONTE (Cosmo Intini) –  Presupposti storici. Simbologia latente. La corona e la rosa. Conclusioni.

 

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1 commento

  1. Rosanna Maria on

    Buongiorno, ho letto molto volentieri il libro” Misteri mariani. Il rosario porta della sapienza” e mi è venuta tanta voglia di pregare, anche se lo facevo anche prima. In particolare quando lessi il capitolo le pietre pregano di Cosmo Intini sono rimasta affascinata da tutta questa simbologia che emerge dai suoi studi e gli vorrei proporre uno studio di un Santuario nella mia città: il Santuario della Madonnetta di Genova.
    Il santuario è il frutto di una visione soprannaturale di Maria Santissima al venerabile fondatore Padre Carlo Giacinto Sanguineti. Le dico questo perché leggendo il vostro libro ho scoperto molte analogie tra la costruzione del Sancta Maria de Monte e tanti simboli riguardanti i numeri 5,8,15 che sono presenti nel Santuario della Madonnetta. Di seguito inserisco una parte della storia per farle capire che andrebbe esaminata tutta la struttura architettonica per comprendere il messaggio mariano che ci ha lasciato a Genova, perché secondo me ci somno ancora molti simboli da comprendere teologicamente all’interno di questa chiesa della quale l ‘architetto è Maria.
    Se Cosmo Intini fosse interessato a quanto ho riferito, potrebbe contattarmi e le sarei grata.
    Storia del Santuario della Madonnetta
    Lo scopo principale della costruzione del Santuario della Madonnetta è frutto di una vera profezia. Una sera a padre Carlo Giacinto Sanguineti, venerabile agostiniano scalzo, era appena novizio di 16 anni, durante la meditazione vespertina, appare la Madonna lo abbraccia e gli dà il Bambino Gesù in braccio, poi gli fa vedere il Santuario pezzo per pezzo come lo vediamo noi ora e gli dice di costruirlo per la conversione dei peccatori.
    E’ evidente quindi che è stata la Madonna stessa che se l’è disegnato come casa del Paradiso in terra dove incontrare la misericordia di Dio in Gesù e nella Chiesa, cambiare vita e risorgere. Questo è il messaggio e il motivo di quella visione avvenuta nel 1674 circa 22 anni prima della costruzione del Santuario.
    Quella sera la visione è durata un ora e il fondatore ha lasciato scritta la sua descrizione comunicata solo dopo la sua morte, tanto gelosamente tenuta segreta.
    Padre Carlo Giacinto ha descritto in quello spazio di un ora che ha visto tali grazie, privilegi, favori, lacrime e folle e le aveva tutti davanti, ma non le sapeva descrivere con parole umane.
    Praticamente la Madonna non gli ha fatto solo vedere il Santuario come doveva essere costruito, ma anche tutto quello che sarebbe accaduto nel Santuario fino alla fine del mondo.
    Evidente che in questo flusso di grazia che a poco a poco avrebbe investito tutti nel Santuario era contemplata anche la grande festa dell’Assunzione del 15 agosto in cui la Madonna gli ha rivelato che sarebbe stata sempre presente nel suo Santuario in modo particolare in quella giornata e soprattutto in una certa ora del mattino, cioè alle otto e un quarto e mezzo quarto quindi alle otto e 22 o 23….
    La Madonna ha detto al fondatore che sarebbero successe molte grazie in quel momento, ma che sarebbe stata presente in tutta la giornata dalle 5 del mattino fino a sera.
    La veglia della festa dell’Assunzione, messa in piedi dal fondatore, iniziava alle cinque di mattina e terminava verso sera. Durante la seconda guerra mondiale non è stata più celebrata questa veglia dell’Assunta, poi per un suggerimento di Enrico Remondini si è ripresa la veglia mattutina delle cinque dal 2012, quindi quest’anno decorre il decennale con un grande flusso di persone soprattutto alla veglia. I Padri agostiniani si sono chiesti cosa di significativo era già avvenuto in quell’ora precisa nella Chiesa.
    Non è stato difficile capire che alle 5 del mattino di Domenica è proprio l’ora della Resurrezione di Gesù Cristo, quindi quando celebriamo la veglia non è solo per celebrare e onorare l’Assunta, ma è anche per ricordare la Resurrezione di Gesù il nostro Salvatore.
    Per quanto riguarda le otto e ventitré i Padri sono dell’idea che si tratti proprio dell’ora in cui è disceso lo Spirito Santo a Pentecoste su Maria, gli apostoli e alcuni fedeli presenti, si pensa dalle Scritture circa 120 persone.
    Questo si deduce dall’evangelista Luca che scrive negli atti degli apostoli che prima che la festa di Pentecoste stava per finire lo Spirito Santo scende su Maria , gli apostoli e i fedeli presenti circa 120 in tutto e caso strano nelle veglie alla Madonnetta accorrono circa quel numero di fedeli.
    La festa ebraica di Pentecoste cominciava alle cinque della sera del Sabato e terminava alle nove del mattino, quindi le 8 e 23 potrebbe essere un’ ora in cui stava per concludersi la festa di Pentecoste ebraica.
    Vediamo quindi come questa veglia dell’Assunta richiama ai fedeli non solo la festa di Maria, ma anche la Pasqua di Gesù e la discesa dello Spirito Santo che al Santuario si invoca tutti gli anni in questa occasione su tutti i fedeli presenti, su tutta la Chiesa e su tutto il mondo.
    Questa è in breve la spiegazione della veglia voluta dalla Madonna stessa e ispirata al fondatore.
    Nel Santuario sono presenti molte reliquie di Santi, anche questa presenza fa parte della visione che ha avuto il fondatore, perché nel Santuario non c’è nulla di inventato da lui.
    Egli ha cercato di riprodurre tutto ciò che ha visto.
    Se diamo uno sguardo alla cappella che sta sotto, la cripta, che anticamente si chiamava scurolo, perché un po’ nella penombra, e anche nella parte sovrastante si notano molti medaglioni ricchissimi , tutti ornati molto bene che contengono reliquie che provengono dalle catacombe di Roma, in tutto si parla di almeno 2500 reliquie. Questo è un numero straordinario che fa sì che la Madonnetta sia la chiesa più ricca di reliquie al mondo.
    Guardando bene ci sono centinaia di angeli raffigurati a gruppi di otto tutti intorno alle reliquie che rappresentano le otto legioni dei novi cori angelici, che vediamo riprodotti nella cantoria dell’organo con otto pannelli con otto angioletti che raffigurano gli Arcangeli, i Cherubini, i Serafini, le Virtù, le Podestà,i Principati, i Troni e le Dominazioni. Nel soffitto della chiesa quindi in tutto ci sono circa 300/350 angeli e alle pareti ci sono 2500 reliquie, praticamente qui è presente tutto il Cielo che si affaccia per glorificare Gesù e la Madonna Assunta Regina degli Angeli e dei Santi.
    La facciata principale del Santuario e la porta di ingresso sono rivolti verso il monte, mentre tutte le Chiese di Genova hanno l’ingresso principale verso mare.
    Quando il fondatore decise di costruire il Santuario si affidò inizialmente ad un architetto molto rinomato di nome Viano, poi successivamente si rivolse ad un altro architetto il Ricca perché con il Viano venne ad un diverbio sulla costruzione del campanile.
    Il Viano voleva costruire il campanile dove adesso è la sacrestia, il fondatore invece si impose di farlo costruire proprio nell’abside dove il terreno era fragile. Il terreno era facilmente mobile, il Viano non se la sentì di costruirlo e se ne andò.
    Con il Ricca avvenne un po’ la stessa cosa, ma il Ricca fece il suo progetto su di un foglio, prevedendo la facciata a mare come tutte le Chiese di Genova.
    Il fondatore quando vide il progetto del Ricca fu felice perché corrispondeva al progetto di Maria, ma solo una cosa non era corretta e ruotò il foglio di 180 gradi mettendo la facciata e l’entrata a monte.
    Il fondatore voleva che la Chiesa fosse esattamente come era stata ideata dalla Madonna. Molto probabilmente il significato simbolico di questa scelta della Madonna sta a significare che chi entra in quella chiesa non deve guardare al mondo che è il mare, ma guardare al monte di Dio cioè verso il Cielo e l’eternità, chi viene qui esce dal mondo per entrare nel mondo di Dio. Questo è il messaggio di Maria.
    Sapendo questo, i padri, quando cominciarono i primi lavori intorno all’abside, dovevano scegliere il punto dove mettere la prima pietra e il fondatore era in quel momento nella chiesa di santi Cosimo e Damiano, lo chiamarono e gli chiesero dove posare la prima pietra perché sapevano l’importanza di rimanere fedeli alla visione avuta da lui.
    Lui con grandi passi misurò il terreno e decise il posto della prima pietra che è il punto dove è apparsa Maria per la prima volta dove ora si trova la statua della Madonna ed anche questo ha un significato profondamente teologico. Significa che Maria stessa opera, agisce stando su Gesù che è la pietra fondante della Chiesa e della Salvezza.
    Parliamo ora delle origini della Statua.
    In effetti quando si visita la Madonnetta tutti restano ammirati dalla bellezza, dalla grazia unica di questa chiesa, ma pochi dedicano l’attenzione alla effige della Madonna e invece qui è arrivato il momento più bello e più intimo del nostro incontro. Dobbiamo guardare attentamente come è fatta la statua della Madonna e ci accorgiamo che ha qualcosa che non troviamo nelle altre immagini.
    Essa è una copia della Madonna di Trapani portata da un savonese, Giambattista Cantone che teneva una attività a Trapani dove c’erano dei genovesi per poi tornare a Genova. Aveva pensato di comprare una bella statua in alabastro nel laboratorio di Giovanni Romano in Trapani nel 1686 , il fondatore di questo viaggio ha rilasciato una relazione dettagliata con giorni ed ore. Giovan Battista si imbarca con la statua della Madonna in alabastro si di una nave il 22 ottobre del 1686 e dopo due o tre giorni arriva la prima tempesta nel mare di Ischia, di Formia nelle isole Ponziane e lì si salvano per miracolo riparano la nave malconcia e riprendono il viaggio, ma sulla costa di Orbetello ci fu una seconda tempesta e si rifugiarono nel Porte di Ercole, siamo intorno al 27 ottobre poi in breve raggiungono Genova, quindi il giorno in cui arrivano a Genova potrebbe essere o il 29 o il 30 ottobre. Il miracolo di essersi salvato per ben due volte in questo viaggio ha fatto sì che la statua della Madonna non andasse più a Savona, ma rimanesse a Genova dalla principessa Moneglia il cui era il confessore Padre Carlo Giacinto.
    Quando il fondatore vide la Madonna nella casa della principessa la riconobbe subito, identica a come la Madonna gli apparve, in seguito se la fece regalare dalla figlia della principessa Isabella, poi la collocò il 3 febbraio del 1696 nel Santuario.
    Questa statua ha una cosa particolare che non si vede in nessuna altra immagine di Maria con il Bambino.
    Gesù Bambino in tutte le immagini guarda sempre il fedele, qui non avviene, il Bimbo guarda il Padre che è nei Cieli e Maria, e se la contempla.
    La Madonna prende la manina di Gesù sembra che gli dica di non guardarla, ma di guardare giù i fedeli suoi figli e invece Gesù la guarda come se dicesse che Lui vuole contemplare Lei e che spetta a Lei benedire i figli.
    Altro particolare che ci fa pensare è che il volto di Maria è molto radioso, non è effetto della lampadina accesa, ma è dovuto al fatto che riflette la luce dello sguardo di Gesù su di Lei. Sembra che la Madonna ci inviti ad essere come Lui, è una esperienza che molti fanno davanti a questa statua e restano estasiati, è come essere sotto lo sguardo di Maria con gli occhi di Gesù.
    Un altro particolare interessantissimo è l’abitino di Gesù Bambino che va a finire un tutt’uno nell’abito della Madonna, la mamma ha lo stesso abitino del bambino. Gesù è nella Madonna e la Madonna è in Gesù sono un tutt’uno come dovremmo essere noi.
    Poi c’è un quarto particolare interessante: il vestito di Maria ha due grosse pieghe a sinistra guardandola, esse significano che l’abito della Madonna si può ampliare per avvolgere tutti noi uomini, per accoglierci tutti sotto il Suo manto.
    Si può notare così con quale affetto e ispirazione è stata composta questa immagine che porta a noi tutti questi particolari. E’ forse per questi particolari che i genovesi l’hanno chiamata in modo affettuoso la Madonnetta.
    Al fondatore non piaceva il nome “la Madonnetta”, diceva che Lei era “la Madonna”, ma tant’è dopo la sua morte il nome Madonnetta rimase sulla bocca di tutti i genovesi, quasi a significare la Nostra cara piccola Madonna.
    Sotto la base della statua della Madonna si possono notare tre testine dorate di angeli che sostengono la Madonna, sono i tre arcangeli che hanno il compito di sorreggere la Madonna con il Bambino.
    Nel Santuario c’è un presepio molto antico e prezioso.
    Il motivo per cui in questo Santuario è presente un presepio così bello, così grande e così importante dal punto di vista artistico è perché il primo titolare di questa chiesa è Gesù Bambino.
    Questo Santuario è dedicato alla nascita di Gesù e questo spiega perché il Natale è celebrato così solennemente in questo luogo, forse non tutti i genovesi lo sanno, ma è così.
    Ci sono in questo Santuario molti particolari simbolici che portano un messaggio al visitatore, infatti ci rendiamo conto che la struttura architettonica è in funzione ad una catechesi che la Madonna ci ha fatto scoprire nel tempo.
    Nel Santuario tutto ha un valore simbolico, partendo dalla Bibbia ci sono particolari che svelano il mistero di Dio. La prima cosa da dire è che tutto ha forma ottagonale, il piazzale è ottagonale, l’aula centrale è un grande ottagono irregolare inserito in un ellisse barocca, la cappella in piccolo ripete lo stesso ottagono dell’aula centrale. Ci sono otto altari , sei nelle cappelle e due, uno sopra e l’altro otto, perfino le tombe sono ottagonali, perché la morte è il preludio della resurrezione, e su tutti gli altari è presente una stella a otto punte che rappresenta precisamente Cristo risorto.
    Se guardiamo tutti i battisteri delle grandi basiliche antiche vediamo che sono costruiti a forma ottagonale. Questo significa che i primi cristiani definivano il giorno di Pasqua, il giorno ottavo, il primo giorno dopo la settimana e nel Battesimo tutti muoiono e risorgono con Cristo e si ricava così da questo il motivo dell’uso per i battisteri della forma ottagonale che indica la resurrezione. Il Santuario è stato costruito per la conversione dei peccatori e qui si viene per cambiare vita, per trasformarci, per risorgere, per fare Pasqua. Il numero otto quindi ci ricorda che la visita alla Madonnetta ci deve far risorgere a “vita nuova”.
    Nella chiesa della Madonnetta ci sono due scale che salgono all’altare superiore una a sinistra e l’altra a destra ed una scala che scende nella cappellina in basso.
    Leggendo Sant’Agostino i Padri leggono che nel Tempio di Gerusalemme per entrare c’è una scala di 15 scalini che i fedeli salivano pregando e cantando i quindici salmi graduali o dei gradini, dal 119 al 133.
    Contando gli scalini all’interno della Madonnetta i Padri si accorgono che tutte e tre le scalinate hanno 15 scalini.
    C’è da notare che quindici è il numero dell’eternità, come l’8 rovesciato è il numero dell’infinito.
    Riprendendo sempre Sant’Agostino nelle sue “Confessioni” egli dice che se un uomo vuole salire allora deve scendere. Parlando di Gesù Sant’Agostino dice che Egli volendo salire è disceso dal Cielo. Parlando invece dell’uomo dice che è voluto salire con il suo orgoglio ed è stato precipitato, adesso se vuole salire fino a Dio , prima deve discendere nell’umiltà del cuore inginocchiarsi, chiedere perdono, chiedere aiuto per poi salire a vita nuova su due scale una l’amore a Dio, l’altra l’amore al prossimo. Ecco che qui queste tre scale che caratterizzano la struttura della Madonnetta ci aiutano a capire il nostro cammino di conversione da compiere. In poche parole incisive : scendendo nell’umiltà si sale nella carità. Partendo dal nostro nulla si arriva fino a Dio e all’infinito.
    I Padri hanno poi pensato di riflettere sui due numeri 15 e 8. Qualcuno ha detto che la loro somma è 23 che è “casualmente” il giorno della morte del fondatore. Ma forse i numeri non si devono sommare ma accostare…
    L’otto ci ricorda il Natale di Maria che è l’otto settembre, l’Immacolata è l’otto dicembre e poi riflettendo anche il 15 agosto, dove in questa data sono presenti entrambi i numeri 15/8.
    Maria ha voluto giocare con questi numeri, non solo per un trastullo ,ma per rivelarci tutto il suo mistero. Ecco perché diciamo che l’Architetto della Madonnetta è Maria Santissima!
    Queste scoperte si sono a noi rivelate negli anni, ma il discorso non è terminato qui perché ci sono altre scoperte da fare che Maria a poco a poco ci svela.

    Grazie per l’attenzione. Rosanna Maria Boccacci.