Dove il Cristianesimo crea ancora Bellezza

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“La bellezza salverà il mondo!”, scriveva Dostoevskij; e qualcuno, grazie a Dio, sembra ancora ricordarselo.

L’immagine che state vedendo é quella della Cattedrale dell’Esaltazione della Santa Croce a Lesosibirsk, una località dell’immenso Oriente russo, a circa 1000 km a nord-ovest dalla frontiera con la Mongolia. La Cattedrale, costruita nel più assoluto rispetto della simbologia e persino dei materiali tradizionali dell’architettura sacra ortodossa, illumina di splendore la sconfinata steppa siberiana con le sue Tredici cupole d’oro (simbolo del Cristo intronizzato fra i 12 Apostoli). 

Particolare affascinante: la Cattedrale é stata eretta nel corso di 17 anni solo grazie alle donazioni spontanee della popolazione locale (e in particolare dei piccoli industriali e imprenditori della regione di Krasnoyarsk, dove il tempio sorge), che hanno dedicato denaro ma anche tempo alla creazione della loro chiesa (un pò come avveniva nel nostro Medioevo occidentale).

Ma l’esempio di Lesosibirsk é solo uno fra i molti: nell’immenso territorio dell’Oriente Cristiano, dalle coste del Mar del Giappone ai Balcani e dall’Asia Centrale al Mar Baltico, sono centinaia gli edifici sacri di sublime bellezza che vengono edificati o restaurati; e per farlo non si fa affidamento a strapagati “architetti di grido”, ma alla arcaica e meravigliosa sapienza di una tradizione che non é mai venuta meno. E i risultati sono (é proprio il caso di dirlo) sotto i nostri occhi. Proprio in questi ultimi mesi, é stata ultimata, a Belgrado, la costruzione della più grande cattedrale ortodossa del mondo (foto a lato); meraviglioso “segno della fede” che si aggiunge a molti altri fari di bellezza che illuminano, come altrettante fiaccole, terre dominate per decenni dall’ateismo di stato, impreziosendo quartieri e periferie spesso deturpate dall’orrida architettura popolare “socialista” e divenendo uno strumento di evangelizzazione (ma anche di arricchimento culturale del popolo) decisamente più efficace dei molti “progetti pastorali” a cui si affidano le chiese d’occidente.

L’Oriente cristiano, infatti, sembra ancor oggi non aver dimenticato quanto il Bello possa divenire veicolo privilegiato del Buono,  e come l’armonia sia per eccellenza lo strumento principe per la “guarigione” e la redenzione interiore dell’uomo. L’immaginario, infatti, molto prima di qualsivoglia scelta morale ed etica, resta la molla e la potenza che guida la volontà umana; ed é purtroppo la sfera dell’essere che, oggi più che mai, risente in maggior misura del devastante effetto del “clima culturale” moderno, che si veicola, per l’appunto, attraverso …la forza delle immagini. (A fianco, gli affreschi del Monastero di Putna – Romania; realizzati nel 2005).

E’ questo un messaggio di speranza che viene da quelle terre orientali che a fatica si sono risollevate dalla Dittatura atea, con l’augurio che anche l’Occidente possa liberarsi quanto prima da una dittatura forse ancor più insidiosa ma che pervade il cuore dei nostri popoli, senza risparmiare né atei né “credenti”: la Dittatura della bruttezza e della disarmonia!

                                                       -Post scriptum

A fronte di questa breve carrellata di moderne meraviglie (moderne cronologicamente, ma non nello spirito), potrebbe sembrare impietoso il paragone con certe opere di “arte religiosa” realizzate negli ultimi anni in Occidente. Tuttavia, il confronto ci sembra doveroso e (forse) potenzialmente salutare…

A sinistra abbiamo l’ormai famosa (o famigerata?) statua di Giovanni Paolo II posta di fronte alla Stazione Termini di Roma, che la fantasia capitolina ha ribattezzato con irriverenti nomignoli, per via (pare) di una sua certa somiglianza con un pubblico vespasiano… A destra, invece, potete ammirare la chiesa-cubo di Foligno, edificata dalla strapagata star dell’architettura Fuksas. Non si può non ricordare come simili opere (pagate a caro prezzo dalla CEI coi soldi dell’8×1000) sorgano nella stessa terra italiana che vede ogni anno milioni di turisti incantarsi di fronte alla Piazza dei Miracoli di Pisa, alla Cappella Sistina o al Duomo di Monreale…

 

 

 

 

 

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