LA LEGGENDA NERA DEI GESUITI E DEL N.W.O.: TRA (MOLTE) MENZOGNE E (QUALCHE) VERITA’ (Prima parte)

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Con l’elezione di un Pontefice membro della Compagnia di Gesù, è riesplosa sul web la “leggenda nera” sui Gesuiti, visti come un’oscura lobby e (addirittura) come burattinai e ispiratori di un governo globale. Una leggenda nata paradossalmente proprio in quegli ambienti massonici e protestanti da cui ha avuto origine l’ideologia mondialista del Nuovo Ordine Mondiale. E tuttavia, come ogni leggenda, anche questa ha elementi che meritano di essere approfonditi…

L’aspetto più inquietante della nostra epoca non è l’ignoranza assoluta -e nemmeno la menzogna palese dei pochi che sanno di mentire- quanto la saccenza incurabile dei molti che, affogati nel marasma della “cultura di massa” e nutriti da articoletti di giornale (o peggio ancora da tweet o da post di face-book), suppongono per questo di aver acquisito mezzi sufficienti atti a comprendere la realtà. Ed è proprio alla spalle di questo magma di “informatissimi-disinformati” che nascono e si sviluppano le più bizzarre leggende metropolitane, più o meno abilmente proposte da disinformatori in buona o cattiva fede (quelli in buona fede sono normalmente i più pericolosi) che per oscuri interessi o banalissima vanagloria vanno ad aggiungere caos su caos nella coscienza dei più.

Una delle leggende più diffuse –e da anni propagandata attraverso libri e siti web- è quella che vedrebbe la Compagnia di Gesù (i Gesuiti) nei panni di famigerati architetti del Nuovo Ordine Mondiale, potenti sinarchi che comanderebbero le stesse massonerie e che stenderebbero i loro tentacoli ovunque nel mondo. In sostanza, secondo questa “ipotesi”, dietro gli attuali progetti di un ordine globale, ci sarebbe essenzialmente la longa manus dell’Ordine fondato da Sant’Ignazio di Loyola, che complotterebbe da secoli alle spalle dei popoli liberi per instaurare un potere mondiale il quale –secondo le differenti versioni della leggenda- sarebbe al servizio del Vaticano o piuttosto della sola Compagnia, che costituirebbe pertanto una sorta di “chiesa nella chiesa”.

Si tratta, come dimostreremo, di una leggenda del tutto destituita da qualsivoglia fondamento storico; ma è interessante tuttavia vedere come tale “voce” tragga origine proprio da quegli ambienti protestanti e massonici anticlericali, da cui, come abbiamo dimostrato nel nostro ultimo saggio Governo Globale , ha avuto storicamente origine l’ideologia mondialista e il progetto del New World Order.

COME NASCE LA LEGGENDA NERA? PROTESTANTI E MASSONI CONTRO I GESUITI

La “leggenda nera” sui Gesuiti, prima di approdare ultimamente sul web, ha avuto in realtà una secolare gestazione a partire dall’odio contro la Compagnia di Gesù sviluppatosi nei paesi protestanti anglosassoni fin dal XVII secolo. Un odio, peraltro, che nell’ottica dei riformati era perfettamente comprensibile, essendo stati i Gesuiti lo strumento più efficace schierato dalla Chiesa Cattolica contro di loro. Per secoli, infatti, furono centinaia i membri della Compagnia a ricevere il martirio nelle Isole Britanniche, dove essi erano praticamente rimasti l’unico punto di riferimento dei cattolici locali (proprio l’anno scorso, a Londra, è stato battuto all’asta un libro inglese del 1605 foderato con …la pelle di un gesuita[1]).

Questo odio viene ereditato, più di un secolo dopo, da una parte della nascente Massoneria speculativa moderna, la quale, nata non a caso in ambiente protestante inglese – la Loggia di Londra vede la luce nel 1717 proprio sotto l’egida di due pastori protestanti[2]– si sviluppa da subito con una forte connotazione anticattolica e, in seguito, anche anticristiana. Così, anche in una parte del mondo massonico, il “gesuita” viene inevitabilmente identificato come il nemico per eccellenza, il “soldato del Papa” che si oppone  al “nuovo ordine” che, già da allora, certi poteri  avevano in progetto di imporre al mondo.

Scriveva nel 1815 lo storico massone  Giuseppe La Farina:

Giammai la libertà [dei fratelli massoni]ha avuto nemici più terribili dei gesuiti, giammai il papato milizia più operosa e più intrepida.

Non a caso, infatti, la Compagnia di Gesù verrà perseguitata e bandita dovunque il “nuovo ordine” di ispirazione massonica riuscirà ad imporsi. Saranno proprio le pressioni operate dagli ambienti massonico-illuministi a condurre infatti prima all’espulsione della Compagnia da molti paesi d’Europa e dalle Americhe[3] (che da quel momento, potranno essere facilmente colonizzati  dalle “nuove idee” rivoluzionarie) e addirittura, il 21 Luglio del 1773, al clamoroso scioglimento della Compagnia da parte di Papa Clemente XIV; un gesto che, molto realisticamente, fu letto in certi ambienti, come un vero trionfo delle logge anticlericali sul nemico cattolico. Scriveva infatti Giuseppe La Farina:

La bolla di Papa Ganganeli (Clemente XIV) non fu una riforma, ma una capitolazione imposta dal vincitore (la Massoneria).

Soltanto dopo che fu trascorsa la temperie seguita alla Rivoluzione Francese e alle invasioni napoleoniche, infatti, un nuovo pontefice, Leone XII, poté ricostruire la Compagnia di Gesù. Anche il rinnovato Ordine, tuttavia, sarà destinato a scontrarsi ferocemente per oltre un secolo con le stesse forze mondialiste e massoniche che ne avevano già imposto lo scioglimento; e ancora negli anni 30 del XX secolo, durante il regime massonico e fortemente anticlericale del presidente Calles in Messico –regime appoggiato dai vicini Stati Uniti e la cui persecuzione anticattolica costerà decine di migliaia di vittime- a far le spese della repressione furono, primi fra tutti, i sempre odiati “soldati del Papa”, da cui proveniva anche il più noto dei martiri messicani di quel periodo, il sacerdote Padre Miguel Pro.

Le vicende storiche, pertanto, dimostrano inequivocabilmente come sia impossibile –senza una buona dose di disinformazione o di smaccata malafede– accostare la Compagnia di Gesù alla Massoneria moderna o ai progetti di Nuovo Ordine Mondiale i quali –ribadiamo- vedono la luce storicamente nel mondo anglosassone, ovvero …proprio in casa dei nemici storici della Chiesa Cattolica e della Compagnia di Gesù!

Eppure, al di là d’ogni credibilità, la leggenda ha fatto strada in una parte dell’opinione pubblica, generando versioni ancor più grottesche e inconsistenti come quella che vedrebbe nei Gesuiti i “manovratori occulti” se non i creatori del mitico Ordine degli Illuminati di Baviera.

LA BUFALA DEL LEGAME GESUITI-ILLUMINATI DI BAVIERA.

Nella cultura complottista di massa è molto diffuso –e spesso largamente sopravvalutato- il ruolo che avrebbe avuto nel mondo moderno una società segreta tedesca, l’Illuminatenorden o Ordine degli Illuminati di Baviera, su cui ha scritto un saggio ben documentato e storicamente attendibile lo studioso Mario Arturo Iannaccone (pubblicato a Milano nel 2007), dal titolo, Storia segreta – Adam Weishaupt e gli Illuminati.

Al di là delle leggende nate successivamente, la storia concreta degli Illuminati di Baviera è inscindibile da quella del suo fondatore, lo studente bavarese Adam Weishaupt, e dal clima rivoluzionario degli ultimi decenni del XVIII secolo (quelli che prepareranno la strada alla Rivoluzione Francese). Weishaupt era essenzialmente un giovane idealista quando, il 1° maggio del 1776, vincola a sè con giuramento solenne un gruppo di giovani universitari fondando una società segreta che chiamerà prima Società dei Perfettibili, poi Società delle Api e solo qualche tempo dopo Ordine degli Illuminati. Di fatto, però, il nome scelto da Weishaupt è tutt’altro che originale: il termine Illuminati, in effetti, era piuttosto ricorrente nella cultura dell’epoca (specie nella sua versione francese Illuminès), e indicava al tempo stesso sia i razionalisti convinti di aver “vinto la superstizione religiosa con la luce della ragione”, sia gli “occultisti” maggiormente sedotti dall’idea spiritualistica di una Conoscenza occulta.

Storicamente, è probabile che l’Ordine abbia avuto una sua importanza nella genesi di certe correnti rivoluzionarie che porteranno, nel secolo successivo, alla nascita dei movimenti comunisti, con i quali gli Illuminati condividevano la spietata avversione contro la proprietà privata e contro tutte le religioni e l’idea di una “rivoluzione planetaria” che avrebbe distrutto il “vecchio mondo”. Tuttavia, anche in questo caso, “qualcuno” ha voluto vedere un legame tra l’Ordine degli Illuminati e i Gesuiti; il collegamento, se così lo si può chiamare, sarebbe dovuto al fatto che …Adam Weishaupt avrebbe studiato in un collegio gesuitico! Questo particolare, è stato visto come un “indizio” evidente che anche dietro gli Illuminati di Baviera ci sarebbero stati –e magari ci sarebbero ancora…- gli onnipresenti Gesuiti. Naturalmente, questa “ipotesi” mette da parte tutta una serie di elementi storici indiscutibili, quali:

1)      il fatto che Weishaupt avesse studiato presso i Gesuiti al pari del 100% degli studenti bavaresi dell’epoca, perché gesuitiche erano tutte le scuole presenti all’epoca nel Regno di Baviera e che quindi questo particolare non significhi un bel nulla;

2)      l’anticattolicesimo viscerale che Weishaupt condivideva con tutta la cultura radicale e massonica della sua epoca, e che lo rendeva un nemico dichiarato e acerrimo del clero. In sostanza, a partire da simili “indizi”, sarebbe ugualmente facile additare Josif Stalin o persino il noto anticlericale italiano Piergiorgio Odifreddi come cripto-cattolici per il fatto di aver ambedue frequentato dei seminari cattolici durante la loro adolescenza…

La ”leggenda nera” dei Gesuiti burattinai del Nuovo Ordine Mondiale non ha, dunque, alcun tipo di sostegno storico. E tuttavia, a voler cercare davvero una luce nel buio della disinformazione, si potrebbe dire che certi atteggiamenti esternati da molti Gesuiti almeno a partire dalla metà del secolo scorso, testimonino un cambiamento radicale e sconcertante che sembrerebbe aver colpito le fila degli (ex?) “soldati del Papa”. Da difensori indefessi del Cattolicesimo e della sua Tradizione, infatti, i Gesuiti sembrano essere divenuti negli ultimi decenni lo strumento attraverso il quale gli influssi più ambigui e dissolutivi sono penetrati all’interno del Cattolicesimo.

Ma di questo aspetto, ci occuperemo nella seconda parte del nostro articolo… (CONTINUA)


[1] Per alcuni particolari sul macabro oggetto e la sua vendita, vedi: http://www.2risate.com/messo-allasta-un-libro-rilegato-in-pelle-umana.html.

[2] La riorganizzazione delle logge inglesi fu messa in atto a Londra, nel 1717, dal pastore anglicano Anderson e dal matematico di origine ugonotta Desaguliers, dove il passaggio dalle antiche corporazioni alla moderna Massoneria può oramai dirsi concluso.

[3] Anche il famoso colossale cinematografico The Mission descrive l’espulsione drammatica dei Gesuiti dal Sudamerica dove essi erano, di fatto, l’unica difesa degli Indios dal flagello della schiavitù imposta dai colonizzatori spagnoli e portoghesi.

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4 commenti

  1. ciao Gianluca. Sai qualcosa circa il rapporto del potente gesuita e politico Ignaz Seipel con la cricca massonica di Paneuropa?
    Grazie

  2. Mi sono permesso di scrivere un articolo sulle posizioni filosofiche di Adam Weishaupt. Si tratta di un pensatore sottovalutato e trascurato, le cui tesi sono oggi più che mai attuali.

    Qualora gli amministratori di questo sito lo reputino idoneo e di qualche beneficio per i lettori, possono pubblicarlo.
    Esiste anche una traduzione completa in inglese.

    Eccone qui uno estratto:

    – LA RIVOLUZIONE DIETRO LA RIVOLUZIONE –

    Fin dagli anni successivi alla Rivoluzione Francese, alcuni scrittori avviarono approfondite ricerche su quel crogiolo di trame più o meno oscure che fu il mondo delle società segrete del tempo. Le corpose opere sull’argomento di John Robison e del gesuita Augustin Barruel, pubblicate e diffuse già sul finire del Settecento, diedero infatti spunti in abbondanza a quel filone di ricerca che avrebbe finito per dare corpo ad una teoria ormai nota all’immaginario collettivo quale teoria della cospirazione.

    Che eventi come la Rivoluzione Francese e altre rivoluzioni democratiche e anti-monarchiche del XVIII secolo vadano considerate in relazione all’ambiente culturale nel quale maturarono, questo può essere facilmente accettato; gli eventi storici non essendo altro infatti che gli effetti più appariscenti di un complesso panorama intellettuale e psicologico che li ha nutriti. I cospirazionisti però, fin dal loro apparire, non si prefissero il fine di illustrare un quadro culturale del loro secolo, bensì intesero smascherare, con toni anche accesi, l’azione eversiva di personaggi spesso poco noti all’opinione pubblica, imputando loro crimini e aggressive strategie di proselitismo e indottrinamento.

    Tra questi personaggi, presunto o reale cospiratore, spicca certamente il nome di Adam Weishaupt.

    Nemico numero uno di Robison, di Barruel e, a quanto pare, anche delle Autorità dell’Elettorato Bavarese che lo esiliarono per tentata eversione, Weishaupt è, da allora, sempre stato visto nell’ottica del suo ruolo all’interno delle società segrete. È ben noto infatti quale fondatore dei misteriosi Illuminati di Baviera, organizzazione alla quale sono appunto legate tutte le sue traversie; non è affatto risaputo invece che Weishaupt dedicò gran parte della sua vita alla stesura di saggi filosofici, rimasti per due secoli poco diffusi e ancora meno tradotti. Che un tale prolungato silenzio sul Weishaupt pensatore sia stato in qualche maniera architettato, o da egli stesso auspicato, non è certo qualcosa che può essere escluso; né stupisce che l’opera di Spartacus, nome con cui era noto tra gli Illuminati, sia di recente stata ripresa soprattutto per iniziativa di ambienti massonici, dato che Weishaupt, è ben ricordarlo, fu anche massone.

    Il riemergere delle sue opere lo va oggi rivelando quale pensatore originale e promotore di ideologie, come vedremo, a tratti controverse; allo stesso tempo, restituisce al Secolo dei Lumi un filosofo fondamentale per conoscere la filosofia di quel secolo. La lettura degli scritti di questo professore di diritto canonico di Ingolstadt ci permette inoltre, per quanto gradualmente, di uscire da quella nebulosa di mezze prove e deduzioni personali che, nel suo complesso, è la teoria della cospirazione; quello di Spartacus è infatti un pensiero dai contorni nitidi e che affronta le stesse questioni che gli studiosi della cospirazione hanno per secoli imputato a Weishaupt e agli Illuminati, senza spesso valutarne il fondamento teorico.

    Perché dunque la filosofia di Weishaupt è da considerarsi tanto significativa e interessante? Perché Spartacus porta alle estreme conseguenze lo scopo di molti filosofi illuministi: applicare la Ragione umana a tutti gli ambiti del conoscibile. Molti fallirono in questa impresa, compreso un capostipite dell’Illuminismo, Jean-Jacques Rousseau, le cui teorie sulla ‘volontà generale’ e sul ‘legislatore ideale’ avevano più a che fare col misticismo che non con la Ragione.

    E Spartacus, portò egli a compimento tale impresa?
    È quello che cercheremo di capire qui di seguito.

    Per la comprensione del pensiero di Weishaupt non è necessario fornire prove di un suo coinvolgimento diretto con le rivoluzioni democratiche del XVIII secolo. Certo, richiami e rimandi sono più che possibili e a volte anche opportuni, rimane però il fatto che l’azione politica, o metapolitica, degli Illuminati non si rivela sufficiente al fine di comprendere la prospettiva di Weishaupt nella sua interezza.

  3. Gianfranco Strazzanti on

    Ho appena completato un articolo sulle tesi filosofiche di Adam Weishaupt, pensatore trascurato e il cui pensiero è più che mai attuale. Volevo sottoporlo all’attenzione dei lettori e degli amministratori che ne possono valutare, se lo reputano attinente ai temi qui trattati, la pubblicazione su questo sito.
    L’articolo può essere letto integralmente qui:

    https://ignotascintilla.wordpress.com/2019/05/07/la-rivoluzione-dietro-la-rivoluzione/

    Cordiali Saluti.

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