Tra Oriente e Occidente vi sono mille convergenze; ma …non con le elucubrazioni dei “newagers” contemporanei!

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Fra Oriente e Occidente, molto spesso, vi sono più convergenze di quelle che appaiono in un primo momento, perché gran parte delle divergenze sono frutto, in realtà, di differenze di  linguaggio e di “punti di vista”.

Ad esempio: quando nei Vangeli si parla di Cristo che Ascende ai Cieli -dunque oltre il limite dell’individualità umana- o quando gli Ortodossi parlano di “divinizzazione”, l’analogia di significato con il Paranirvana e con la Liberazione indo-buddhista è lampante.

Su un piano più relativo, ovvero quello dell’anima individuale, quando i Monoteismi parlano di Salvezza, di Paradiso e di Resurrezione, l’analogia con le “rinascite umane superiori”, col Brahma-Loka indù o con la Terra Pura del Buddhismo Amida è altrettanto evidente (ed ecco cosa significa in Oriente l’espressione “Terra” e il “rinascere in Terra”, che non è affatto e solo “questa” terra). Del resto, il simbolismo della “Terra Vera” come equivalente alla condizione paradisiaca, è presente anche nei Vangeli (“Beati i miti che erediteranno la Terra”) e nei Salmi (“La Terra dei Viventi”); o nella stessa fede nella Resurrezione dei Corpi che “abiteranno la Terra”, ma non certo “questa terra” decaduta e transeunte .

Quando, infine, in Occidente si parla di Inferi (inferus=inferiore) e non a caso, simbolicamente, gli Inferi si trovano “sotto-terra” -ovvero al di sotto dello stato umano individuale- l’analogia con le “rinascite” sui piani inferiori (che, molto acutamente ma simbolicamente il Buddhismo esprime come “rinascite animali”) è, a voler vedere le cose con occhio attento, piuttosto chiara. Questo, naturalmente, al netto delle leggende pedagogiche, delle devote esagerazioni e delle iperbole simboliche che esistono in ogni tradizione spirituale.

Se esistono evidenti convergenze tra Oriente e Occidente, tuttavia, non potranno mai esisterne, al contrario, tra Oriente e Occidente da una parte e le variopinte elucubrazioni mentali di tanti “spiritualisti” contemporanei dall’altra, che del resto non sembrano quasi mai capaci di trovare convergenze minime nemmeno fra di loro, dimostrando anche in questo caso …di essere “legione”. Nello spiritualismo e occultismo contemporanei, infatti, l’individualismo egoico, il desiderio di porsi in maniera “originale” (che su un piano di dottrina spirituale è l’atteggiamento più ridicolo che esista) e soprattutto, l’assenza totale d’amore e quindi di fecondo distacco che l’individualismo presuppone, vanificano ogni sforzo, dando origine a quel grottesco carnevale di “egotismi” mascherati di spiritualismo che si riverberano nelle personalità dei mille e mille “maestrini spirituali” che affollano e intasano, con le loro affermazioni e spesso deliri, il babelico mondo della stampa e del web.

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