Gianluca Marletta, LA GUERRA DEL TEMPIO. Escatologia e storia del conflitto mediorientale. Prefazione di Maurizio Blondet, postfazione di Carlo Corbucci. Ed. Irfàn, euro 14, 50.
“La guerra perpetua che infiamma il Medio Oriente – e che minaccia il mondo intero – non è solo il risultato di cause economiche e strategiche: dietro questa facciata si muovono ragioni sconosciute ai più e inconfessabili. L’autore ripercorre la storia della Terra Santa e di Gerusalemme quali “luoghi fatali” dall’antichità ai nostri giorni, in un intreccio inestricabile di religione e politica, profezia e attualità. Dalla distruzione del Tempio ad opera dei Romani alle profezie dell’apocalittica cristiana; dal messianismo ebraico all’escatologia islamica; fino all’età moderna, con l’avvento del Sionismo, la nascita dello stato d’Israele, il successo dell’ideologia neoconservatrice, della setta islamica wahhabita e persino gli annunci di un (prossimo) avvento del Cristo (o dell’Anticristo). Un vortice inesorabile di presagi, aspirazioni, interessi politici, attese apocalittiche, che spingono fatalmente il Medio Oriente e il mondo intero verso un drammatico epilogo che sembra già svolgersi davanti ai nostri occhi”.
INDICE DEI CAPITOLI E DEI PARAGRAFI
Prefazione di Maurizio Blondet
Introduzione – “Gerusalemme: dove la cronaca si incontra con la teologia”
- I 14 ettari più contesi del mondo
- L’ombra delle profezie
- Apocalisse, politica e petrolio: la polveriera mediorientale
Capitolo 1 – 70 D.C. L’ANNO DEL DESTINO
- Il tempo del Messia?
- Il Tempio più grande sotto il cielo
- “Una tribolazione così grande come mai prima”
- Tremendi presagi
- “Da questo luogo noi ce ne andiamo”. L’interruzione del rito ebraico
Capitolo 2 – LA RISPOSTA DEL CRISTIANESIMO
- “Perché non hai riconosciuto il tempo quando sei stata visitata”
- Una testimonianza extra-cristiana?
- Il Terzo Tempio sarà sede dell’Anticristo?
- Armagheddon o della battaglia escatologica
- “Fuoco dalla terra”. La testimonianza di Ammiano Marcellino
Capitolo 3 – L’EBRAISMO DELL’ESILIO E LE SUE ATTESE
- La spiritualità dell’Esilio
- Chi è il Messia per l’Ebraismo della Diaspora?
- Chi ricostruirà il Tempio?
Capitolo 4 – DALL’INVASIONE DI COSROE ALL’AVVENTO DELL’ISLAM
- Il governo ebraico di Gerusalemme e il massacro dei Cristiani
- La “guerra santa” dell’imperatore Eraclio
- Il califfo Omar riconsacra la spianata del Tempio
Capitolo 5 – AL-QUDS: LA CITTA’ ESCATOLOGICA
- Gerusalemme centro sacro dell’Islam e il simbolismo di Isra e Mi’raj
- Lo scenario dei tempi ultimi nell’escatologia islamica
- Gerusalemme, il Dajjal e il ritorno di Cristo
- Altri hadith escatologici
Capitolo 6 – L’ETA’ MODERNA E IL RITORNO DEL “MESSIANISMO POLITICO”
- Il neo-messianismo ebraico
- Il “messianismo blasfemo” di Shabbatai Zevi
- Oltre Shabbatai Zevi: il Frankismo
- La risposta del Chassidismo
Capitolo 7 – DALLA SECOLARIZZAZIONE AL SIONISMO
- L’Ebraismo e la modernità
- Messianismo religioso e messianismo secolarizzato
- Messia “individuo” o Messia “nazione”?
- Il Sionismo
- Sionismo e religione: dallo scontro all’incontro
- Tra nazionalismo laico e religione: il “messianismo sionista”
Capitolo 8 – IL PARADOSSO DEL “SIONISMO CRISTIANO”
- Dietro le quinte della Dichiarazione Balfour
- Il “sionismo” ante litteram del protestantesimo anglo-sassone
- Il “nuovo Israele” britannico e americano
- L’escatologia “selvaggia” dei Dispensazionalisti
- L’Apocalisse al potere: dispensazionalismo e politica estera americana
Capitolo 9 – IL NEOCONSERVATORISMO: UNA “GNOSI ATEA” IN GUERRA CON IL MONDO
- Tra Nietzesche e Trotsky: le radici di un’ideologia ambigua
- I Neocons alla conquista del Cattolicesimo “identitario”
- Il “Neoconservatorismo cattolico”
- Agenti neocons in campo cattolico: il curioso caso degli “atei devoti”
Capitolo 10 – WAHHABISMO, O DEL “PROTESTANTESIMO ISLAMICO”
- Il “Lutero dell’Islam” e la conquista della Penisola Araba
- L’alleanza tra Wahhabismo e Impero Britannico
- Dall’alleanza con gli Stati Uniti alla globalizzazione del Wahhabismo
- “L’inusitata alleanza” tra wahhabiti, neocons e sionisti
- Dal possibile “scisma ortodosso” all’affermazione del “sala-sciismo”
- Dal terrorismo allo scontro globale
Postfazione di Carlo Corbucci
5 commenti
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Il nazionalismo e’ la superstizione idiota che può far saltare in aria il mondo. I nazionalismi devono scomparire. Sono i postumi barbarici di tempi antichi.
PITY THE NATION
(After Khalil Gibran)
Lawrence Ferlinghetti
Pity the nation whose people are sheep
And whose shepherds mislead them
(Compatite la nazione il cui popolo è un gregge
che i suoi pastori mal conducono)
Pity the nation whose leaders are liars
Whose sages are silenced
And whose bigots haunt the airwaves
(Compatite la nazione i cui capi sono bugiardi
e i cui saggi sono messi a tacere
e i cui bigotti infestano le frequenze radio e tv)
Pity the nation that raises not its voice
Except to praise conquerers
And acclaim the bully as hero
And aims to rule the world
By force and by torture
(Compatite la nazione che non alza la voce
se non per lodare i conquistatori
e acclamare il bullo come eroe
e punta a dominare il mondo
con la forza e con la tortura)
Pity the nation that knows
No other language but its own
And no other culture but its own
(Compatite la nazione che non conosce
altra lingua che la propria
e altra cultura che la propria)
Pity the nation whose breath is money
And sleeps the sleep of the too well fed
(Compatite la nazione il cui fiato è denaro
e dorme il sonno del troppo ben pasciuto)
Pity the nation oh pity the people
who allow their rights to erode
and their freedoms to be washed away
My country, tears of thee
Sweet land of liberty!
(Compatite la nazione, oh, compatite la gente
che lascia erodere i propri diritti
e spazzare via le proprie libertà
Mio paese, lacrime per te
dolce terra di libertà!)
Non credo che ci sia bisogno di commenti. Il luogo dove è avvenuta di recente la presentazione di questo volume è terribile e inequivocabile. Sed libera nos a malo…
http://www.azionetradizionale.com/2019/01/28/festa-del-tesseramento-2019-presentazione-libro-la-guerra-del-tempio-e-concerto-recensione-26-01-19/
Azione Tradizionale, gruppuscolo neonazista. Il capovolgimento della realtà ad opera di coloro che si professano cattolici ferventi, ma non sono mai d’accordo con il Sommo Pontefice, e invece sono solo dei fondamentalisti, che come tutti i fondamentalisti, vivono aizzando un clima di terrore e contrastando la scienza in tutte le sue forme.
http://www.azionetradizionale.com/?s=Bergoglio
Ricevo e volentieri inoltro, per opportuna conoscenza.
*
Condividiamo e sottoscriviamo questa lettera a papa Francesco, accusato di “eresia”.
Anche noi “eretici” come te
Caro papa Francesco,
lo sai bene, visto che ci chiedi sempre di pregare per te: c’è chi vuole screditarti; chi vuole zittirti; chi vuole eliminarti. Chi ti vuole morto. Il problema non è criticarti, visto che chiedi un linguaggio libero, anche a te contrario. Il problema non è la critica, ma lo scatenarsi di una nuova inquisizione incalzante e cattiva. È l’attacco ossessivo. La polemica compulsiva. La condanna predeterminata.
Una bella “eresia”
Gli ecclesiastici ora ipercritici (un tempo ossequienti a ogni parola del Papa) vogliono insegnarti la vera dottrina. Nel 2017 alcuni preti e studiosi ti hanno accusato di 7 eresie. Il 30 aprile scorso altri ecclesiastici hanno proposto di processarti per il «delitto canonico di eresia». Da tempo alcuni prelati “dubitanti” hanno preparato il terreno. Ce l’hanno con quello che dici e che fai. Con i viaggi, gli incontri, i gesti. Ce l’hanno con Amoris laetitia, con Evangelii gaudium, Misericordiae vultus, Laudato si’ e con altri interventi che contengono indicazioni di sconvolgente e scomoda attuazione. Per noi sono di grande bellezza, perché profumano di Vangelo.
Testimoni con gesti concreti la presenza di Dio padre dall’infinito amore, di Gesù Cristo morto e risorto, dello Spirito Santo che vola fuori da ogni gabbia. Se questa è eresia, noi siamo con te. Vogliamo farne parte.
Il vero bersaglio dei nuovi inquisitori è il Concilio Vaticano II. Sembrano cristiani senza Cristo. A disagio davanti alla carne e al sangue di Gesù Cristo (presente dentro e oltre ogni cultura), ritengono pericoloso il dialogo ecumenico e interreligioso. Li hai definiti «testardi che vogliono addomesticare lo Spirito, stolti e lenti di cuore» oppure «restaurazionisti ideologici». Vorrebbero esaltare la tradizione senza coglierne il valore dinamico (Dei Verbum 8, Gaudium et spes 44). Rifiutano una visione alta di tradizione: quella evangelica e apostolica, quella dei santi e dei martiri che hai ricordato nella Gaudete et exultate.
Quelli che ti attaccano non saranno tantissimi ma sono aggressivi e organizzati. Il loro assalto è avvolgente. Proviene da fronti diversi: quello tradizionalista ecclesiastico; quello nazionalista etno-religioso; quello reazionario di matrice neofascista; quello progressista o iperliberista legato alla religione della prosperità e alla cultura dello scarto. Alcuni si sentono disorientati, forse perché preferiscono strutture imbalsamate, magari rosari sventolati sulla folla o crocifissi branditi come armi politiche. Altri sono nostalgici della cristianità basata sull’alleanza tra trono e altare. Ci sono anche i distratti, i tiepidi, i muti, i grigi o i furbi.
Ci sono senz’altro quelli che hai chiamato «pianificatori del terrore, organizzatori dello scontro, affaristi della guerra, mercanti di armi e di morte, imprenditori della paura, promotori dello scarto, poteri della finanza speculativa, povera gente criminale».
Ci sono i siti e le agenzie d’assalto (maestre in fake news). Ci sono i negazionisti climatici e i primatisti bianchi. Stanno anche trasformando un’abbazia laziale in scuola per sovranisti guerrieri.
Papa coraggio
Fin dai primi mesi sei stato accusato di essere populista, pauperista, comunista, demagogo, musulmano, relativista, quindi pericoloso, traditore, incolto, abusivo. Negli Stati Uniti qualcuno ti ha definito «l’uomo più pericoloso per il mondo». Osi parlare di un sistema economico che scarta e uccide. Parli di pace, di giustizia e di cura del creato. Inviti al dialogo e all’incontro, alla misericordia e alla tenerezza. Insisti sulla riforma della Chiesa «in uscita», sulla Chiesa povera e dei poveri, sulla Chiesa inquieta e gioiosa, aperta ai giovani.
Nel dicembre 2014 hai elencato 15 grandi patologie curiali; tra esse il clericalismo, il carrierismo, la vanagloria, il denaro, l’arroganza, la tristezza. Hai affrontato con coraggio il tema degli abusi di coscienza, di potere e sessuali. Ci sembrano ipocriti coloro che, forse per coprire le loro complicità, ti accusano di essere debole proprio dove stai introducendo una forte innovazione dando sostegno alle vittime.
In Italia hai visitato le tombe di Primo Mazzolari, Lorenzo Milani, Tonino Bello, Zeno Saltini, Pino Puglisi e altri, indicandoli come «preti non clericali», «luminosi e scomodi», «dono e profezia» da accogliere e imitare. Solo un Papa giunto dalla periferia della terra poteva comprendere la bontà delle periferie di casa nostra. Te ne siamo grati.
Amicizia corresponsabile
Ricordiamo tutto questo per amore di verità e impulso di vicinanza, anche se quanto ti capita non ci sorprende, considerando cosa è accaduto a Gesù e alla Chiesa primitiva o contemplando le beatitudini dei poveri, dei miti, dei perseguitati, dei misericordiosi, degli affamati di giustizia e di pace.
Vogliamo semplicemente dirti che siamo con te (anche in caso di opinioni diverse su alcune questioni). Che vogliamo aiutarti con la preghiera, la parola e l’azione. Che intendiamo accompagnarti. Che ci sentiamo corresponsabili della stagione ecclesiale che stiamo vivendo.
Speriamo e preghiamo che non ti capiti qualcosa di male. Sei per noi una meraviglia coinvolgente, testimone credibile del Signore, profeta di nuova umanità. Ci fai respirare aria fresca.
In noi non c’è alcuna mitizzazione. C’è una profonda spirituale amicizia. C’è il nostro affetto. C’è il desiderio di un impegno conviviale. C’è la realistica consapevolezza di un mondo violento bisognoso di ospedali da campo, di buone relazioni, di radicali riforme e di quotidiana profezia.
Con tutti i nostri limiti, assieme a tanti altri e altre, intendiamo sviluppare con te
– il tema del dialogo interreligioso, alla luce del “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019;
– il tema della pace nonviolenta, nel contesto del movimento per il disarmo, con ipotesi di intervento educativo nei luoghi di formazione, negli itinerari catechistici, nelle scuole;
– il tema della riforma della Chiesa proposto dalla Evangelii gaudium e dalla Lettera al popolo di Dio mettendo a fuoco il contributo decisivo delle donne:
– il tema della cura del creato rilanciando con i giovani la tua splendida Laudato si’.
Un grande abbraccio, un’intensa preghiera, un augurio di buon cammino (comune).
15 maggio 2019
Pax Christi Verona – Centro Studi di Pax Christi Italia
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